sabato 22 novembre 2014

HUMANS OF NEW YORK
the #1 NYT bestselling book


Humans of New York è un blog seguito da oltre otto milioni di persone ed è stato creato nel 2010 da Brandon, fotografo e artista molto appassionato. Il suo lavoro rappresenta una mappa di foto e racconti appartenenti a 10.000 abitanti di New York, raccolti da lui stesso nel corso degli anni tramite un minuzioso e attento collage di citazioni e piccole narrazioni rubate ai passanti.
Ciò che colpisce ad un primo sguardo sono la moltitudine e la varietà di storie archiviate, che si differenziano notevolmente l'una dall'altra per tematiche e significati posseduti, nient'altro che momenti di vita quotidiana o memorabili episodi del passato capaci di emozionare, stupire e fare semplicemente riflettere chiunque di noi, a prescindere dalla nazionalità, età od orientamento religioso. Se invece si approfondisce la lettura, a mio parere si scoprono cose molto profonde, come ad esempio la saggezza che può emanare un bambino con una semplice frase detta sovrappensiero o, perché no, la grande, ironica, incontestabile stranezza che caratterizza l'essenza stessa dell'esistenza umana. Anche le foto sono decisamente suggestive, mai casuali, sempre incentrate sullo sguardo delle persone che, serio o sorridente, è in grado di comunicare forse anche di più delle parole stesse.

La prima volta che mi ci sono imbattuta è stato grazie ad un'amica, e ho letto la storia di due neuroscienziati la cui testimonianza voglio riportare qui in seguito, poiché mi rimase subito impressa. Successivamente, scorrendo il blog, altre toccanti e curiose vicende riguardanti i più diversi argomenti mi hanno convinta che si tratta senza dubbio di un gioiello di originalità e simpatia nella vastità di noiose banalità che si trovano sul web. Certo, occorre fare uno sforzo di traduzione, ma... è totalmente ricompensato, trust me!

Lasciatevi coinvolgere da HONY :)




"Qual è la cosa riguardo gli occhi che la maggior parte delle persone non sa?"
"Gli occhi non vedono. Il cervello vede. Gli occhi si limitano a trasmettere. Quindi ciò che noi vediamo non è unicamente determinato da quello che proviene dalla vista. Quello che vediamo è influenzato da ricordi, sentimenti e ogni cosa che è venuta prima."

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